MANZANO E CORNIANO
Il territorio di Manzano presenta un’area abbastanza regolare che circonda il paese ed una lingua di terra, che si allunga ad est del Monte Biaena; mentre la prima porzione di territorio ha per centro Manzano, la seconda sembra avere per centro Corniano, antico paese di Gardumo abbandonato o disabitato fra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo dai propri abitanti che secondo la tradizione si sarebbero trasferiti a Manzano.
La superficie del comune catastale è di 457.8854 ettari; nella sua parte più bassa, che sovrasta Mori, si coltivava il gelso e la vite; invece nella porzione più a monte, antistante il Monte Biaena, vi erano due o tre malghe, le uniche conosciute della Val di Gresta ed usate fino ad epoca recente.
Chiesa di Sant’Antonio Abate
Le chine coltivabili sono fittamente terrazzate, come si può oggi ancora vedere, nonostante l’abbandono della campagna; esisteva inoltre sulla costa sovrastante il paese un antico sistema di canalizzazione dell’acqua, non solo per l’irrigazione, ma anche per evitare la formazione di frane.
Queste opere sembrano come il territorio di Manzano, a quello di Nomesino, in passato estremamente curato e regolamentato anche da piccole comunità come queste.
Il paese si trova citato per la prima volta nel 1212.
Nel 1339 contava 16 fuochi.
Nel 1914 aveva 251 abitanti, nel 1993 ne contava 122 e nel 2001, 117.
Le vicende storiche di Manzano sono simili a quelle di Nomesino e simili sono anche le recenti vicende socio-economiche.
Giace sul territorio di Manzano lo storico Castello di Nomesino, distrutto da Venezia nel 1440.
L’abitato di Manzano è costituito da due nuclei originari, uno posto ad ovest e più a valle e forse piu antico e l’altro sviluppato attorno alla chiesa di San Antonio Abate, costruita nelle forme attuali nel 1537 su strutture più antiche; essa è chiesa parrocchiale dal 1960.
Fra le due parti di paese vi era il palazzo signorile della famiglia Vittori, con orto e giardino ed una filanda.
Esso è stato danneggiato durante la Grande Guerra e ne è stata ricostruita solo una parte, già in sede della canonica, del comune e delle scuole elementari e che oggi è casa sociale.
Fino al 1915 nei pressi del paese funzionò un mulino idraulico.
Nella località di Sorasana ed in Nagustel, verso il SOMATOR vi sono alcune case di residenza estiva, che quasi formano un villaggio turistico. Recentemente sono state restaurate e nuovamente abitate in tenuta anche alcune case di CORNIANO.
Questo paese è citato nei documenti del 1246 e del 1259.
Nel 1339 contava 23 fuochi.
L’antica chiesa di Sant’Agata, un gioiello dell’architettura romanica ed uno dei monumenti più interessanti della Val di Gresta e del Comune di Mori, era cimiteriale e da essa provengono pietre del 9° secolo.
Non si trova più traccia nei documenti dell’abitato di Corniano dal sedicesimo secolo.